Servono dunque dei valori (e quindi dei KPI), convenzionalmente riconosciuti, che permettano di capire se ciò che si è fatto ha portato dei vantaggi o, nel caso si faccia riferimento ad attività imprenditoriali, a generare valore.

In tale ottica, di grande aiuto sono i cosiddetti KPI, ovvero key performance indicators (indicatori chiave di prestazioni), che rendono quantificabile il processo messo in atto da un imprenditore.
Ogni settore, così come ogni tipo di progetto, ha i KPI che meglio si adattano al piano che si intende sviluppare e, dunque, la scelta di questi indicatori dipende inevitabilmente anche dagli obiettivi che ogni realtà economica si è prefissata.
Come misurare i risultati aziendali grazie ai KPI
Il ruolo dei KPI nelle aziende rappresenta una nuova chiave di lettura per poter interpretare numericamente l’attività d’impresa e come eventualmente intervenire sulla stessa. Nel momento in cui si pianifica una strategia è necessario scegliere fin da subito gli indicatori che si vorranno utilizzare.
Una delle caratteristiche fondamentali dei KPI è la misurabilità: è necessario che qualunque sia la scelta nel numero e nel tipo di indicatori, essi siano esprimibili in forma numerica in modo da poterli quantificare. Inoltre, così come avviene per la definizione degli obiettivi, anche gli indicatori di prestazioni dovranno avere un limite temporale prestabilito e dovranno essere raggiungibili.
Per quanto riguarda il numero di KPI da utilizzare, non c’è una regola scritta che definisce l’esatta quantità per rendere efficace il loro utilizzo. Tuttavia, è consigliabile attestarsi su una soglia compresa tra i 4 e i 10.
KPI, ogni azienda ha i suoi indicatori chiave
In base a quanto detto finora appare evidente che, data la diversità di ogni progetto imprenditoriale, i KPI scelti potranno variare in base alle caratteristiche proprie delle realtà economiche. Nella scelta degli indicatori è bene porsi delle domande, grazie alle quali sarà possibile individuare i KPI più adatti.
Innanzitutto andranno definiti i processi che definiscono il proprio business e ne andranno analizzati i requisiti fondamentali che gli stessi intendono soddisfare. Sarà poi necessario comprendere in che modo sarà possibile effettuare una misurazione dei risultati conseguiti e come gli stessi possano essere dilazionati in step a più breve termine.
Dalle risposte di tali quesiti, gli imprenditori dovranno estrapolare le necessità concrete dell’azienda, in termini di obiettivi misurabili, e dunque selezionare i KPI.
Questi ultimi possono essere divisi in 3 categorie principali: generali, qualitativi e temporali. Nel primo caso si tratta di indicatori che esprimono il volume del lavoro svolto, nel secondo di un livello qualitativo analizzato rispetto ad uno standard e in ultimo, nei KPI temporali, si valutano i tempi necessari per raggiungere un determinato obiettivo.
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KPI: qualche esempio di misurazione dei risultati aziendali
La scelta degli indicatori è propria, come detto, di ogni singolo progetto imprenditoriale, ma c’è anche da dire che, spesso, un determinato settore impone alle aziende che operano all’interno, di far riferimento a metriche generiche definibili come ricorrenti, in quanto molto usate e imprescindibili. Nel mondo del web, ad esempio, dove i sistemi di misurazione di risultati sono ormai immediati e dinamici, sono molti gli indicatori che non possono mancare nelle valutazioni di una realtà economica.
Primo fra tutti è certamente il ROI, ovvero return on investment, forse la metrica più diffusa in quanto permette di definire in maniera netta quale sia il ritorno economico generato dal capitale investito in un dato progetto.
A seguire troviamo sicuramente il CRO, o Conversion Rate Optimization, metrica che consente di avere una cifra precisa e costantemente aggiornata di quante persone hanno visitato un portale web e hanno poi effettivamente acquistato un bene o servizio, convertendo così il loro interesse in un’entrata per la realtà economica.
Inoltre, molto importante, sempre in ottica web, è il CTR, ovvero il click-through rate, che va a definire quanti siano stati i click su un annuncio pubblicitario in relazione al numero di volte che lo stesso è stato visualizzato. Questo è un classico esempio di metrica tipica di un settore specifico, quello del web, in quanto nel marketing “Above the line” sarebbe stato decisamente più difficile, se non impossibile, arrivare con certezza a definire il CTR.

Scopri perché i KPI sono fondamentali per la crescita del tuo business
Ogni settore, ogni azienda e ogni imprenditore sceglie i propri KPI e lo fa nel rispetto delle proprie esigenze, in un contesto dove le informazioni e i dati a disposizione delle aziende sono sempre di più. Monitorare l’andamento di un processo aziendale e misurarlo, rappresenta, dunque, uno dei driver fondamentali per permettere ad una realtà economica di rimanere competitiva.